Più di mille persone denunciate, sequestri per più di due milioni di euro, oltre 1700 notizie di reato. La Terza Campagna Nazionale di Tutela Ambientale sviluppata dal Reparto Ambientale Marino del Comando Generale e svolta nel 2015 dal Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, si è chiusa con numeri importanti.
Questa mattina al Centro Storico Culturale del Corpo delle Capitanerie di Porto — Guardia Costiera, nel Forte Michelangelo di Civitavecchia, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha presentato i risultati ottenuti e ha rilanciato annunciando l’avvio della Quarta Campagna Nazionale, incentrata sulla minaccia degli scarichi illeciti dovuti ad insediamenti civili e industriali, mentre ci si avvicina alla stagione estiva. Con il ministro erano presenti l’Ammiraglio Ispettore Vincenzo Melone, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Corpo — Guardia Costiera, il Direttore marittimo del Lazio Contrammiraglio Giuseppe Tarzia e il Capitano di Vascello Aurelio Caligiore, capo del Reparto Ambientale Marino. Subito dopo, a bordo delle unità navali della Guardia Costiera, una ricognizione in mare a largo di Civitavecchia.
“Il nostro mare e le nostre coste — ha detto il ministro Galletti – sono spesso minacciati dall’irresponsabilità dell’uomo che mette in atto violazioni di legge di ogni genere. Questo è un grave problema per un Paese come l’Italia che, a differenza di altri, ha la possibilità di rendere la sua biodiversità, unica in Europa, un ‘asset’ decisivo di crescita, a maggior ragione in prossimità dell’estate. Oggi — ha aggiunto il ministro – possiamo stringere ancor di più il cerchio attorno agli inquinatori, fermare chi fa affari distruggendo l’ambiente: l’introduzione degli ecoreati nel codice penale, affiancata allo straordinario lavoro quotidiano delle nostre forze operative sul campo, ci consente di punire prima e meglio i responsabili. E poi, sulla scorta di quanto già avviene con Francia e Principato di Monaco con il RAMOGE, serve lavorare a un’alleanza Mediterranea per difendere insieme il nostro mare”.
Condotta da marzo a settembre 2015, la Campagna 2015 si è contraddistinta per cifre molto rilevanti:
- 1.754 notizie di reato
- 1.043 persone denunciate
- 774 sequestri per un valore di oltre due milioni di euro
- 320.000 metri quadri di aree demaniali e non sottoposte a sequestro
- 900 navi ispezionate sotto i profili anti-inquinamento, con 211 deficienze riscontrate
- 1.230 sanzioni amministrative, per un totale di 4,5 milioni di euro
- 4,8 tonnellate di rifiuti sequestrati
La Campagna portata a termine nel 2015 si era articolata su 5 aree di intervento:
- la tutela delle zone marino-costiere, finalizzata alla repressione degli abusivismi demaniali e delle violazioni nelle aree marine protette;
- la vigilanza sui rifiuti;
- il contrasto all’inquinamento provocato da navi;
- la salvaguardia della fauna e della flora marina;
- la vigilanza sugli scarichi a mare.
E sarà proprio la vigilanza sugli scarichi a mare, su indirizzo del ministro, l’obiettivo prioritario della Campagna 2016, “per la sua incidenza — ha spiegato Galletti – sul delicato equilibrio eco-sistemico del bacino del mar Mediterraneo e per il raggiungimento di uno standard di qualità ambientale delle acque marine che rappresenta uno dei principali target della ‘Marine Strategy”.
Il Corpo delle Capitanerie di Corpo — Guardia Costiera, quale diretta espressione funzionale e operativa del ministero dell’Ambiente in materia di vigilanza e tutela dell’ecosistema marino, metterà dunque in campo ancora una volta le sue diverse componenti operative: da quella aerea a quella navale e subacquea, dai laboratori ambientali mobili agli ispettori specializzati nella sicurezza della navigazione.
“Agli uomini e alle donne della Guardia Costiera”, il ministro Galletti, insieme agli auguri di buon lavoro, ha inoltre espresso “la sua vicinanza, affetto e riconoscenza per la quotidiana e generosa attività di sentinelle ambientali del nostro mare”.