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Presentato il Rapporto annuale 2022 delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera: “Innovare nella Tradizione”

Intervenuti il ministro Matteo Salvini, il Comandante Generale, Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone, il comandante Cosimo Nicastro

Del 21 Giugno 2023

È stato presentato oggi presso l’Aula del Parlamentino del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il secondo Rapporto annuale 2022 delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera dal titolo “Innovare nella Tradizione”.

Ad aprire i lavori e ad illustrare il Rapporto il comandante Cosimo Nicastro, Capo Ufficio Comunicazione della Guardia Costiera che si è soffermato sui diversi aspetti e sulle novità presenti nel lavoro che “quest’anno – ha spiegato – è arricchito di info-grafiche e foto che lo rendono ancora più interessante”. E capace di sottolineare l’importante lavoro svolto dalla Guardia Costiera, “un’Organizzazione profondamente consapevole del proprio ruolo di Amministrazione di riferimento per tutti gli utenti del mare, presidio lungo gli 8mila km di coste e nelle acque del nostro Paese (500mila km quadrati di mare) di sicurezza e legalità”.

Sicurezza e legalità due aspetti fondamentali, “valori assoluti esaltati da evidenze operative inequivocabili. Si pensi alle 2183 persone salvate, agli oltre 1300 illeciti ambientali accertati, alle 372 tonnellate di prodotto ittico sequestrato, frutto di attività illecite”.

Un lavoro questo possibile grazie alla professionalità e alla formazione del personale “come confermano le oltre 6800 ore di docenza erogate dai centri di formazione specialistica ed un piano formativo che ha raggiunto oltre un militare su tre dell’intero organico”.

E se questa competenza – si legge nel report – ha consentito di dare risposte concrete a settori complessi come il controllo (90mila controlli) della filiera ittica a tutela di un settore essenziale per l’economia del Paese con i suoi 100mila operatori e con un indotto di mezzo milione di lavoratori, ha permesso anche di impegnarsi in ambito ambientale arrivando a sequestrare oltre 700 tonnellate di rifiuti, a liberare oltre 400.000 mq di aree usate illecitamente con l’impiego anche di ispettori specializzati della Guardia costiera.

“Ma gli scenari sono tanti – ha continuato Nicastro – e ci sono anche quelli drammatici del Mediterraneo: nel 2022 abbiamo soccorso 57mila migranti, sono stati coordinati 901 eventi connessi a flussi migratori, sono state percorse 145mila miglia dalle unità navali della Guardia Costiera”.

Per quanto riguarda l’ambiente marino, grazie ai Nuclei Subacquei della Guardia costiera in collaborazione con i Nuclei di Archeologia Subacquea della Sovrintendenza Archeologica delle regioni italiane costiere, sono stati effettuati alcuni rinvenimenti tra cui quello di un relitto d’epoca romana e di anfore risalenti al III secolo a.C. presso Villasimius e di un relitto d’epoca romana del II a.C. ad Orosei.

Inoltre sono state recuperate dai Nuclei Subacquei 12 tonnellate di reti da pesca abbandonate sui fondali marini e lungo le coste. In generale a tutela delle Aree Marine Protette, nell’ambito della Convenzione stipulata tra il Comando generale e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, sono state compiute 92 missioni subacquee, 244 missioni aeree, 3464 missioni navale, 487 ore di attività e individuate 266 violazioni.

Altro aspetto importante e che si inserisce nella generale svolta green che stiamo vivendo, anche la Flotta Navale subirà dei cambiamenti nell’ottica della sostenibilità.

“Ultimato nel corso del 2022 l’iter tecnico di individuazione del capitolati che permetteranno a partire dal 2023, di dar corso al programma pluriennale introdotto dalla Legge di bilancio del 2022 per il rinnovo e l’ammodernamento in chiave green della flotta navale della Guardia Costiera. Il programma investirà il comparto delle unità costiere e di quelle a medio raggio alturiero, al passo con l’innalzamento degli standard ambientali richiesti dall’Europa. L’intervento sarà soggetto al vincolo di realizzazione di unità di nuova concezione che dovrà avvenire in territorio nazionale con maestranze e direzione italiana”.

Un lavoro enorme alla base del quale ci sono sviluppo e innovazione che si fondano sull’esigenza di incrementare la sicurezza in mare. “Il monitoraggio del traffico marittimo – si legge nel report – trova nel Pelagus il suo principale strumento di attuazione: tramite lui, sono oltre 80mila le unità navali che costantemente sono visualizzate a sistema, oltre 32mila le navi che trasportano merci pericolose che sono monitorate e interrogate quando in transito nel mar Adriatico e oltre 3mila i report di quelle transitate nelle Bocche di Bonifacio”.

Altro aspetto fondamentale l’incidenza della Guardia costiera sulla blue economy.

“In Italia sono 59 i porti maggiori di manifesta rilevanza commerciale, in cui entra il 90% delle merci importate ed esce circa il 60% di quelle esportate; 800mila persone che vi lavorano. In questo contesto si delineano chiari i tratti distintivi delle Capitanerie di porto, chiamate ad armonizzare e coordinare l’applicazione omogenea su tutto il territorio delle leggi e delle disposizioni che ne regolamentano la vita marittima”.

Al termine della presentazione da parte di Nicastro è intervenuto il Comandante Generale, Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone:

“Anche quest’anno abbiamo voluto riproporre questo documento. Questo è l’anno in cui siamo migliorati anche graficamente. Vogliamo raccontare le nostre specificità e il nostro ruolo nel mondo marittimo. Abbiamo parlato di sicurezza, ambiente, pesca, tecnologia, prossimità al cittadino, legalità. Ci piaceva fare vedere il nostro ruolo per dare questa sicurezza produttiva. E, vista la presenza del Ministro Salvini, mi fa piacere ringraziarlo ancora una volta per il decreto che ha approvato proprio ieri per aumentare il nostro organico di 300 unità”.

A chiudere, prima delle domande dei giornalisti il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.

“I numeri che si leggono nel report rendono giustizia al lavoro, l’impegno, la passione, la professionalità di queste 11mila donne e uomini che formano un corpo che festeggerà il 20 luglio 158 anni.

Ma ricordo che la tutela della Guardia costiera è su tutte le acque: il mare ma anche le acque interne. Lunedì eravamo a Lesa sul lago Maggiore per inaugurare il punto fisso del presidio della Guardia costiera. E come stiamo lavorando al nuovo Codice della strada, è giusto dire ma anche in acqua serve usare buon senso. Lavoreremo nell’ordine del controllo e delle sanzioni.

Guidare una imbarcazione drogati e ubriachi non può che portare le stesse conseguenze del guidare un’auto ubriachi o drogati.

Mi piacerebbe che nei prossimi anni la Guardia costiera diventasse un presidio vissuto dalle marinerie come un supporto non solo come sanzione. Avere 275 presidi in tutta Italia vuol dire legalità e sicurezza. Spero che in tanti si avvicinò a questi corpo”.