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Roberto Morabito: “Non abbiamo ancora una strategia nazionale sul tema del cambiamento climatico”

Al Blue Planet l'intervento di Roberto Morabito, Dottore di Ricerca in Chimica e Direttore del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali dell'ENEA

Del 10 Ottobre 2023

Al Blue Planet è intervenuto Roberto Morabito, Dottore di Ricerca in Chimica e Direttore del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali dell’ENEA.

“Quest’anno sono stato particolarmente contento che la Fiera di Roma ha organizzato in contemporanea questi due eventi, il Blue Planet e Zero Emission Mediterranean, che fotografano in maniera emblematica le due sfide che abbiamo di fronte a noi: da una parte il cambiamento climatico e l’uso efficiente delle risorse del nostro pianeta, le urgenze di politiche di tecnologie e approcci di strategie di mitigazione e adattamento e, dall’altra, la necessità di uscire da un modello economico attuale insostenibile e andare verso un modello più sostenibile che abbia all’interno economia del mare e bio-economia.

Si tratta di una sfida globale che ci coinvolge tutti.

Come comunità scientifica siamo abituati a tenere insieme tutti gli aspetti perché siamo convinti della complessità delle sfide che abbiamo davanti. Sono anni che diamo evidenza che il cambiamento climatico esiste, è in atto e fatemi dire senza se e senza ma è di natura antropica. E che in alcune zone del pianeta gli effetti saranno più severi che in altre zone. Uno di questi luoghi è il bacino Mediterraneo dove gli impatti del cambiamento climatico saranno più severi con eventi estremi, come bombe d’acqua, alluvioni, innalzamento delle temperature e poi uragani. Inoltre abbiamo ampie zone anche in Italia, non solo al Sud, di desertificazione. Siamo ricchi di biodiversità che stiamo perdendo ad una velocità preoccupante e nello stesso tempo il Mediterraneo è il più invaso dalle specie aliene. E poi abbiamo l’innalzamento dei mari nel Mediterraneo che è sempre più evidente.

Abbiamo bisogno di tecnologie di mitigazione, dobbiamo abbattere le emissioni perché con questo ritmo nel 2050 gli effetti del cambiamento produrranno delle migrazioni climatiche soprattutto dll’Africa sub-sahariana che nulla avranno a che fare con ciò che sta accadendo ora. Nei nostri porti nel 2050 arriveranno 80 milioni di migranti climatici.

In questi Paesi certamente le cose devono cambiare, ma anche da noi e nella sponda nord dell’Africa.

Noi abbiamo oltre 8mila km di coste. Molte città sono sulla costa. Abbiamo la città iconica mondiale Venezia che da città più bella sopra l’acqua rischia di passare nel 2100 alla città più bella al mondo sott’acqua.

Abbiamo autostrade e ferrovie che corrono per lo pi lungo le coste che sarebbero impattate da tutto questo. E le filiere dell’agroalimentare? Penso all’olio, al vino impattate sicuramente dal cambiamento climatico. E purtroppo non abbiamo ancora una strategia nazionale.

Questi sono i temi e che non possono essere affrontati in maniera verticale, ma affrontati in maniera integrata e non si possono affrontare con un approccio su singoli settori e a livello locale ma a livello globale”.