“La crisi energetica e la crisi climatica impongono investimenti sempre più mirati per rendere porti e navi maggiormente aderenti ai parametri e ai principi di sostenibilità ambientale previsti dal Green Deal europeo e dall’Agenda 2030 dell’Onu. Dentro questo processo il Porto di Trieste è già oggi all’avanguardia: ci sono investimenti, sia pubblici legati al Pnrr che privati, per un totale di circa un miliardo di euro volti a questi obiettivi. Un programma ambizioso che punta ad accelerare la strategia di sviluppo dei traffici in un’ottica di sostenibilità ambientale che la Regione sta accompagnando anche attraverso il progetto di elettrificazione delle banchine del porto”.
Lo ha detto il 22 maggio l’assessore regionale del Friuli Venezia Giulia alla Difesa dell’Ambiente, energia e sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro partecipando all’incontro dal titolo “Transizione energetica e collaborazioni istituzionali nella blu economy” organizzato a Trieste da The International Propeller Club del Porto di Trieste. Un convegno voluto per discutere in particolare sulle questioni del passaggio dalle fonti di energia fossile a quelle rinnovabili e sulle nuove tecnologie applicabili alla navigazione marittima e alle attività portuali.
“Innovazione tecnologica e sostenibilità – ha aggiunto l’assessore – sono ormai due facce della stessa medaglia. Impossibile concepire l’una senza l’altra. E a Trieste, il Porto ha la fortuna di avere alle spalle eccellenti poli universitari e della ricerca scientifica con i quali si dialoga e si crea un ecosistema virtuoso nel quale anche la Regione dà il proprio apporto. Dopo aver raggiunto l’importante obiettivo della decarbonizzazione del Golfo di Trieste, con la riqualificazione dell’area della Ferriera di Servola e la chiusura della centrale a carbone di Monfalcone, adesso è doveroso puntare sull’elettrificazione delle banchine, con l’obiettivo di incentivare i traffici grazie al futuro Molo VIII. Fornire l’energia elettrica richiesta dalle navi in sosta – ha sostenuto l’assessore – attraverso una linea elettrica consentirà di diminuire notevolmente le emissioni durante le soste delle grandi navi”.
L’esponente della Giunta regionale ha poi rimarcato la necessità di guardare a programmi che riducano l’impatto ambientale anche in vista dei risultati molto positivi che il Porto di Trieste mostra nell’ultimo periodo. “Trieste è oggi – ha sottolineato – il primo porto italiano per traffico merci. Anche per questo il suo ruolo, tra i porti del Mediterraneo, sarà da protagonista assoluto in quella che sarà la futura ricostruzione dell’Ucraina, grazie anche alla sua posizione logistica internazionale, ai corridoi tedeschi e ai flussi verso il Nord Europa. Alla luce di questo diventa fondamentale procedere verso la transizione “green” che favorirà ulteriormente anche il mercato delle crociere che, negli ultimi due anni, ha visto Trieste triplicare i traffici turistici”.
L’assessore, infine, ha ricordato l’impegno della Regione per il raggiungimento della neutralità emissiva con almeno cinque anni di anticipo rispetto agli obiettivi del Green Deal europeo. “L’obiettivo è di arrivare in anticipo al raggiungimento degli obiettivi. E in quest’ottica – ha aggiunto Scoccimarro – stiamo creando una rete con le Regioni e i gli Stati confinanti attraverso gli Stati generali dello sviluppo sostenibile dell’Alto Adriatico che abbiamo lanciato nei mesi scorsi e che proseguiranno. Su questi temi la collaborazione è fondamentale poiché l’ambiente non conosce confini e gli obiettivi sono comuni”.