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Silvia Velo: “Non mi piace quando dicono che l’ambiente è un freno allo sviluppo ma non mi piace neanche il contrario”

Del 28 Ottobre 2016

Il nostro direttore, Roberta Busatto, ha rivolto alla Sottosegretaria all’Ambiente Silvia Velo una domanda relativamente alla nuova normativa sui dragaggi.

 

Mi ha colpito molto la quantità di volte in cui è stata usata la parola sviluppo nelle varie presentazioni delle nuove normative sui dragaggi. Questo aspetto è frutto della sua particolare sensibilità personale che unisce l’industria al mare?

“Ho operato non per spostare la nostra attenzione dall’ambiente, ma per far capire agli altri che la nostra attenzione è giusta e opportuna e che si può garantire la nostra attenzione senza bloccare lo sviluppo.

Non ho fatto questo lavoro cambiando punto di vista, ma ho la presunzione di dire che l’ho fatto cambiare a loro. Nel senso che ho dimostrato che si può lavorare nel principio di precauzione approvando regole certe.

La prima cosa che ho detto è stata: io non voglio cambiare le norme, perché quando sono stata parlamentare ho visto cambiare così tante norme sui dragaggi che non hanno mai funzionato. Ho detto: prima vediamo cosa c’è, cosa manca e cosa non funziona. Banalmente far mettere al tavolo e lavorare in maniera coordinata la Direzione Protezione Natura diretta dalla dottoressa Giarratano e la Divisione Bonifiche diretta dalla Dottoressa D’Aprile è stato un evento che ha migliorato la situazione. Chiamare l’Istituto Superiore di Sanità, far vedere anche ai tecnici del Ministero che l’innovazione scientifica consentiva di usare i test eco-tossicologi prima di quelli chimici senza che questo aumentasse il pericolo o allentasse le tutele è stato una rivoluzione.

Sono sicura che noi non abbiamo abbassato il livello di tutela del manuale ICRAM, lo abbiamo reso più razionale.

Per esempio per far fare delle caratterizzazioni c’erano maglie più o meno di un metro che erano inutili, farle ogni 3 anni è inutile, non è una tutela è buttare via soldi. Possiamo usarli meglio questi stessi soldi.

Io vengo da una esperienza industriale, quindi ho questa impostazione. Ma all’ambiente sono all’ambiente. Quindi non è che si è cambiato il punto di vista, abbiamo certato solo di renderlo applicabile, più razionale e moderno.

Non mi piace quando dicono che l’ambiente è un freno allo sviluppo ma non mi piace neanche il contrario”.