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Stati Generali della Portualità Turistica Italiana, Musumeci: “Mettete il governo nelle condizioni di potere analizzare quali sono le maggiori esigenze che voi avvertite”

L'intervento del Ministro Musumeci nella mattinata del 20 febbraio presso Unioncamere

Del 20 Febbraio 2024

Ha preso il via con l’intervento del Ministro Nello Musumeci l’evento “Stati Generali della Portualità Turistica Italiana”, in corso a Roma presso Unioncamere.

“Grazie per avermi consentito il piacere di rappresentare il governo nazionale e per assumere, come in questi casi è necessario fare, qualche impegno.

Credo che non sia necessario dichiarare, sarebbe di cattivo gusto, le criticità, i problemi, gli obiettivi mancati nel settore della portualità turistica in Italia. Siete voi che vivete giorno dopo giorno su questa trincea e qualche volta in passato senza neppure il piacere di avere neppure interlocutori predisposti l sacramento dell’ascolto.

Come è a tutti noto, questo governo attribuisce un ruolo importante nella centralità della agenda politica. Un ruolo importante al mare non solo come elemento essenziale dell’ambiente, anche se in Costituzione non si parla di mare, ma attribuisce una funzione importante come risorsa.

In questi ultimi due anni abbiamo compreso come il mare sia diventato importante nelle strategie internazionali: non tutto è scontato, non sempre è consentito quello di cui oggi disponiamo. Se si pensa a quanta economia passi attraverso il mare è facile comprendere come la strategia e le tensioni internazionali legate ad una geopolitica sempre più incerta e inquietante debba imporre all’Italia particolare attenzione. Questo nostro mare che è considerato un mare mediano, un medio-oceano tra Pacifico da una parte e Atlantico dall’altra rimane incastrato fra due stretti se si decidesse di chiudere il Canale di Suez. Tutto è possibile. Se si dovesse decidere una strategia tale da rallentare i rapporti con l’Atlantico attraverso Gibilterra, dovremmo ripensare l’economia non solo italiana ma di molti Paesi del Mediterraneo e del Baltico.

Il mare è tornato centrale finalmente!

All’interno di questa logica di valorizzazione della risorsa mare, ma anche come luogo strategico sul piano della sicurezza nazionale e internazionale. Non è un caso che abbiamo messo mano ad una legge quadro sulla dimensione del subacqueo, altra sfida… E’ davvero importante, per noi è una sfida. L’Europa non ha ancora legiferato su tutto ciò che sta sotto la superficie del mare, ma ci stiamo lavorando perché anche lì la competizione con le altre nazioni e la ricerca delle terre rare grazie alle quali si possono alimentare settori e comparti dell’industria sofisticata, il tema delle infrastrutture digitali affidate alla generosità dei fondali marini, tutto ciò che lega il subacqueo sta diventando una legge quadro sulla quale, a cominciare dalla Marina Militare, stiamo lavorando all’alta tecnologia, insieme alle imprese che già lavorano, insieme ad un contesto normativo che deve fare i conti con la volontà con l’Unione europea subito dopo le elezioni.

Siamo come governo perfettamente consapevoli delle difficoltà che si affrontano oggi in Italia in termini di investimenti, gestione, e prospettive sulla portualità turistica e siamo consapevoli delle opportunità che questa filiera dell’economia blu, come sa bene il presidente Acampora, sappiamo quali sono le prospettive favorevoli.

Il governo deve accompagnare questa esperimento, deve sostenerla fin quando sia possibile farlo all’interno di un contesto normativo che non deve essere penalizzante.

Sino ad ora si è legiferato con provvedimenti disorganici.

Noi riteniamo e questa è la proposta, io mi sento di dire: avanzate tre quattro punti di proposta normativa. Mettete il governo nelle condizioni di potere analizzare quali sono le maggiori esigenze che voi avvertite, suscettibili di essere affidate ad un quadro normativo adeguato. Facilitereste il nostro lavoro metteremmo all’attenzione del CIPOM, potremmo fare incontrare i vari ministeri che si occupano della materia e mentre il governo lavora alla riforma dei porti può benissimo lavorare con il vostro supporto critico. Il nostro obiettivo è di ascoltare chi giorno dopo giorno vive questa esperienza. Mi auguro che da questo incontro possano emergere spunti utili affinché si possa aprire non un tavolo, che in Italia quando si aprono servono a non risolvere niente, noi non dobbiamo aprire un tavolo ma un gruppo di lavoro che ci consenta di definire gli obiettivi lungo i quali lavorare.

Abbiamo bisogno di tanti posti barca. C’è una domanda sempre più crescente. I numeri che la vostra relazione tecnica offre sembrano imbarazzanti. Sei paesi del nord Europa hanno più posti barca rispetto alle nostre coste che non conoscono stagioni invernali e che possono giocare la carta nella interconnessione tra porto, mare e terra, perché non tutti i diportisti vogliono stare sempre e solo al mare, quesi 162mila posti barca di cui disponiamo possono diventare molti di più se capiamo dove farne altri, in quanto tempo ammortizzare l’investimento e come lavorare nella innovazione per determinare e e ridurre al minimo il potenziale tasso di inquinamento. Noi siamo per la sostenibilità ambientale a patto che sia anche sostenibilità sociale ed economica altrimenti torniamo alle palafitte.

Questo è l’impegno che stamattina desideravo lasciare.

il presidente Luciano sa che da parte nostra c’è la massima disponibilità. Non è facile recuperare tanto tempo perduto, ma tenacia e perseveranza sono elementi essenziali per fissare obiettivi e raggiungerli!”.