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Tabula de Amalpha: un nuovo saggio di Alfonso Mignone

Del 5 Luglio 2016

NUOVI STUDI SULLA TABULA DE AMALPHA – UN TUFFO NEL MEDIOEVO PER COMPRENDERE L’ECONOMIA DEL MARE DEI GIORNI NOSTRI

Alfonso Mignone, Presidente di The International Propeller Club Port of Salerno, avvocato esperto in diritto della navigazione e dei trasporti, si cimenta in un saggio storico – giuridico dedicato al più antico statuto marittimo italiano frutto del genio mercantile amalfitano: la Tabula de Amalpha.

Essa rappresentò senza alcun dubbio una pietra miliare nella storia del diritto marittimo e un’autorevole guida per la regolamentazione dei traffici nel bacino del Mediterraneo, per l’apposizione di clausole applicate ai contratti, nonché per la risoluzione delle controversie marittime.

La sua importanza storica è da attribuirsi al contributo che essa diede non solo alla formazione di una legislazione marittima uniforme ma anche ad essere strumento di consolidamento dei rapporti tra gli Stati rivieraschi, compresi quelli arabi.

Nella Tabula era disciplinato tutto ciò che riguardava e interessava la navigazione del tempo: le controversie, il prezzo dei noli, gli obblighi del capitano e dei marinai, l’indennizzo in caso di perdita della merce, i cambi marittimi, la compartecipazione agli utili, i compensi dei rischi di mare, le avarie, l’armamento, l’abbandono del bastimento e delle merci in caso di pericolo e formava parte integrante dell’ordinamento giuridico dell’antica Repubblica Marinara.

L’Autore non traccia solo un profilo storico del testo amalfitano ma ne evidenzia punti in comune con il diritto marittimo di Common Law in quanto, ad una lettura approfondita dei suoi 66 capitoli, non si rinvengono principi generali o concetti astratti, ma si offrono risposte concrete alla casistica del tempo per soddisfare le immediate esigenze della societas maris, in cui commenda e colonna risultavano gli istituti cardine attraverso i quali veniva organizzata l’impresa di navigazione e su cui poggiava l’economia non solo marittima ma anche terrestre dei mercatores. Notevoli, dunque, le somiglianze con i moderni clausolari marittimi, sviluppati su iniziativa degli operatori del settore, piuttosto che con l’attuale codificazione di settore, frutto della nascita dello Stato moderno.

Citata in numerose opere di codificazione marittima nei secoli a venire, la Tabula influenzò anche la redazione di altri statuti marittimi medievali come quello pisano, genovese e catalano e divenne “diritto vivente”, applicato nei tribunali e nelle curie durante la successiva dominazione normanna e successivamente anche nel Regno di Napoli. Insomma per il lettore sarà come intraprendere un viaggio nel tempo per conoscere usi e tradizioni del commercio marittimo medievale e comprenderne l’attualità.

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