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Presentazione Terza Campagna di Tutela Ambientale: l’intervento integrale del Ministro Galletti

Del 11 Maggio 2016

“Voglio ringraziare subito l’Ammiraglio Vincenzo Melone e complimentarmi con tutto il Corpo per l’ottimo lavoro svolto per la Terza campagna che è giunta a conclusione. Oggi vediamo i risultati, che diamo appositamente all’inizio della stagione estiva per richiamare l’attenzione sull’obbligo che tutti noi abbiamo come singoli cittadini di mantenere il nostro mare pulito. Voglio ringraziare anche l’Ammiraglio Tarzia per l’ospitalità e l’Onorevole Tidei per la sua presenza questa mattina.

Questa campagna sta diventando ogni anno più importante, perché sottolinea l’importanza che il Governo dà alla pulizia del mare, alla tenuta ambientale del mare. Credo che questo sia un indirizzo molto forte. Non ci scordiamo mai che noi abbiamo 8.000 Km di coste e che per noi il mare è un asset indispensabile non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello economico, penso al turismo e a tutte le attività che insistono sul nostro litorale. 

Noi abbiamo una biodiversità incredibile, tra le più ricche del mondo: il 50% delle specie vegetali e il 30% delle specie animali d’Europa crescono su territorio italiano. Se tutto questo sappiamo conservarlo bene, diventa non solo dal punto di vista ambientale un grandissimo patrimonio ma anche un grandissimo strumento economico. Questa campagna ha dunque un duplice aspetto: da una parte quello di tutelare l’ambiente, dall’altro di tutelare il mare quale asset strategico economico per il nostro Paese. 

Quest’anno la Guardia Costiera ha potuto avere uno strumento in più a disposizione, che era quello degli ecoreati. Penso che sia stato un fatto storico per l’Italia quello di avere inserito nel codice penale il reato ambientale. Questo oltre a dare maggiori strumenti a chi opera nella prevenzione e nella sanzione dei reati è anche un grandissimo messaggio che il Governo e il Parlamento hanno voluto mandare ai cittadini italiani: cioè che da oggi in poi chi inquina non solo paga ma va in galera. Credo che questo sia un segno dell’attenzione che in questi tempi il nostro Stato dà alla tutela dell’ambiente.

Accanto a questo ci dotiamo sempre di più di strumenti informatici e nuove tecnologie che ci aiutano nel prevenire e sanzionare i reati ambientali, in particolare nel controllo delle piattaforme marine. Ed è sicuramente un grandissimo passo in avanti. 

L’Ammiraglio Melone ricordava Ramoge. Io sono stato ai 40 anni del trattato che lega l’Italia, la Francia e il Principato di Monaco. Quel trattato ha funzionato bene e ci ha permesso di intervenire in più occasioni con più efficacia grazie a una collaborazione internazionale. Non tutti sanno, ad esempio, che Ramoge è entrato in funzione anche nell’ultimo caso di emergenza che abbiamo avuto a Genova, perché ci ha permesso con estrema sollecitudine di avvisare immediatamente i francesi di quello che stava accadendo per avere una collaborazione molto forte, se ce ne fosse stato bisogno. Poi per fortuna il nostro intervento è stato così rapido che è tutto rientrato in poche ore. La stessa cosa ovviamente avverrebbe al contrario. 

Appare sempre più evidente come i temi ambientali non possiamo pensare di risolverli da soli. I temi ambientali riguardano tutti e quello che capita in una parte del mondo ha un riflesso immediato dall’altra parte del mondo. La siccità che c’è in Africa provoca alluvioni in Italia. Di più questo avviene nel Mediterraneo, che è un mare chiuso e piccolo. Allora diventa importante ampliare la collaborazione, cioè avere dei trattati che ci uniscono e uniformino le azioni che facciamo sul mare.

Potrebbe essere inutile elevare il livello di attenzione verso i nostri mari, e noi abbiamo tra le normative più stringenti in Europa per quanto riguarda la protezione marina, se non lo fanno anche gli altri.

Quindi diventa indispensabile avere uno strumento che leghi tutti i paesi del Mediterraneo per uniformare le strategie di conservazione del mare.

I dati ci dicono quanto è importante questa campagna ma anche quanto abbiamo ancora da fare. Perché io sono contento dei risultati ma dall’altra parte mi preoccupano, perché significano che i reati ambientali sono ancora tanti.

In questo Paese c’è ancora chi pensa che si possa inquinare il mare senza commettere un reato grande per sé, per l’ambiente, per i propri figli, per l’economia dell’Italia.

Allora benissimo, dobbiamo andare avanti, lanciamo oggi la quarta campagna, continueremo a farla ma il messaggio che voglio mandare a tutti è che questi dati non mi piacciono, voglio che ci sia più sensibilità e rispetto per il mare. Perché da lì passa gran parte della vita del nostro Paese. E’ un grande regalo che abbiamo avuto e che dobbiamo rispettare e valorizzare.

Mi piace sottolineare l’impegno profuso nel controllo della depurazione, che rappresenta davvero il nostro tallone d’Achille. Come Ministero stiamo facendo moltissimo. Abbiamo provveduto a sollecitare le Regioni che sono indietro ma se questo sollecito non basterà, procederemo anche con un commissariamento perchè è impensabile che si chieda ai cittadini di fare uno sforzo e poi siano le istituzioni che sono deputate le prime a non farlo. Chiedo dunque alle Regioni e ai Comuni di fare molta attenzione alla depurazione, anche in virtù della forte richiesta da parte dell’Unione Europea.

Ricordavo prima lo sversamento del greggio che abbiamo avuto poche settimane fa a Genova. Per fortuna la cosa si è rivelata più leggera di quanto avessimo ipotizzato all’inizio, ma lì il sistema ha dimostrato di funzionare. Di questo ringrazio anche la Guardia costiera per l’impegno profuso. E chiedo alla Guardia costiera un’attenzione particolare alla quarta edizione di questa campagna, che sta diventando importante per sensibilizzare i cittadini e per far capire che da parte nostra c’è e ci sarà sempre un’attenzione alle tematiche ambientali marittime”. 

 

Gian Luca Galletti

Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare