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Al via i lavori per il progetto transfrontaliero italo-francese AQuaBioS – La fattoria del mare

Obiettivo promuovere l'introduzione di un sistema innovativo e sostenibile nel settore dell’acquacoltur

Del 14 Settembre 2024

Al via i lavori per il progetto transfrontaliero italo-francese AQuaBioS – La fattoria del mare. Il progetto, finanziato dal Programma Interreg Marittimo IT – FR Maritime 2021-2027, ha l’obiettivo di promuovere l’introduzione di un sistema innovativo e sostenibile nel settore dell’acquacoltura, basato sull’uso di filiere alimentari naturali, attraverso la creazione di una rete transfrontaliera di centri di ricerca e imprese del settore.

Sei, in totale, i partner coinvolti nelle azioni di AQuaBioS, guidati dal Capofila ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca per l’Ambiente; tra gli istituti di ricerca che fanno parte del partenariato partecipano il Centro di Ricerca Stella Mare dell’Università di Corsica Pasquale Paoli, l’Institut Océanographique Paul Ricard e AGRIS – Agenzia Regionale per la Ricerca in Agricoltura della Regione Sardegna; infine, due imprese attive nel settore dell’acquacultura sostenibile completano il partenariato: la società ligure Aqua de Mâ e la Cooperativa San Leopoldo, con sede a Grosseto.

La giornata di ieri, giovedì 12 settembre, ha visto il primo evento pubblico del progetto, che si è tenuto presso la sede di Livorno di ISPRA, in via del Cedro 38 a partire dalle 9.30. Dopo i saluti istituzionali del dott. Michele Magnani, Assessore Comunale alla Formazione e Innovazione, del dott. Giordano Giorgi, responsabile del Centro Coste di ISPRA, e del dott. David Pellegrini, responsabile della Sede ISPRA di Livorno, ha aperto i lavori la dott.ssa Isabella Buttino (ISPRA), responsabile del progetto, che ha contestualizzato il progetto AQuaBioS illustrandone la logica e gli obiettivi.

Il progetto AQuaBioS – La fattoria del mare, ha spiegato Buttino, si pone l’obiettivo di rafforzare la protezione e la conservazione della natura e della sua biodiversità, utilizzando la filiera alimentare naturale per l’alimentazione, l’accrescimento e la riproduzione di organismi marini di interesse commerciale, naturalistico e scientifico. L’uso di prodotti naturali della catena alimentare contribuisce infatti a limitare l’impatto ambientale dovuto alla dispersione di mangimi commerciali e a ridurre l’uso di farmaci.

I partner del progetto sperimenteranno metodologie di coltivazione e allevamento lungo l’intera filiera produttiva (alimentazione, riproduzione e accrescimento). In particolare, saranno sviluppati nuovi protocolli e sistemi di produzione di plancton e organismi marini da destinare all’alimentazione di specie marine alternative alle classiche produzioni (es. ombrina, riccio di mare, latterino, ricciola, cefalo). Le conoscenze ottenute saranno trasferite dai centri di ricerca alle aziende partner che sperimenteranno l’utilizzo del plancton anche per migliorare la composizione di mangimi commerciali e la qualità del prodotto. Il progetto rafforzerà la competitività delle piccole e medie imprese, che potranno così beneficiare delle innovazioni biotecnologiche sviluppate nel corso del progetto e testate in siti pilota.

La parola è quindi passata agli altri partner di progetto, che hanno presentato le attività del proprio Ente nell’ambito del progetto. Al tavolo dei relatori si sono così succeduti Andrea Bartoli, della Cooperativa San Leopoldo, partner responsabile delle attività di riproduzione e allevamento di specie marine innovative; Robert Bunet, ricercatore dell’Institut Paul Ricard, che ha esposto le attività dell’Istituto per l’acquacoltura sostenibile; Roberto Cò ha presentato le attività della società Aqua de Mâ, con un focus sulla sfida rappresentata dall’individuazione di soluzioni sostenibili non solo da un punto di vista ambientale ma anche dal punto di vista economico: sfida che può essere affrontata positivamente con la collaborazione, in AQuaBioS, tra PMI e centri di ricerca; hanno concluso la mattinata gli interventi di Viviana Ligorini, ricercatrice del Centro di Ricerca Stella Mare – Università di Corsica, e di Rosanna Floris e Gabriele Sanna di AGRIS, con degli interventi sull’allevamento e riproduzione di ostriche e ricci di mare e sulle prospettive future delle sperimentazioni in termini di sostenibilità e qualità.

Dopo un momento conviviale e di scambio durante il momento del pranzo, i lavori sono proseguiti in due sessioni parallele: nella sala conferenze è proseguita la sessione scientifica del convegno, focalizzata sulle sinergie di progetto, mentre i referenti amministrativi di ciascun partner si sono riuniti in sala riunioni per condurre una tavola rotonda sugli aspetti più tecnici della gestione del progetto, coordinata dal dott. Andrea Fabbri e dalla dott.ssa Rossella Sisti (ISPRA).

Ha aperto la sessione sulle sinergie il Prof. Per Meyer Jepsen della Roskilde University (Danimarca), che ha presentato il progetto gemello IMPAQ – IMProvement of AQuaculture high quality fish fry production. Il dott. Giovanni Raimondi, ricercatore dell’Acquario di Livorno ha esposto il ruolo dell’Acquario nell’ambito della collaborazione con ISPRA, mettendo a disposizione gli ambienti e le attrezzature necessarie per le sperimentazioni di ISPRA Livorno, e le prospettive dell’acquacoltura per le specie ornamentali.

I lavori si sono conclusi alle 16:30, aprendo la strada a un progetto che rappresenta un passo fondamentale verso un’acquacoltura sempre più sostenibile e responsabile, con benefici concreti per l’ambiente e le comunità locali.