“L’Italia rappresenta con i suoi 8.000 km di costa e la sua posizione geografica, il naturale e principale hub dell’Economia del mare nel Mediterraneo.
Siamo voluti partire 10 anni fa insieme a Unioncamere e il Centro studi Tagliarne a misurare il valore economico prodotto dal mare e oggi siamo arrivati al X Rapporto Nazionale sull’Economia del mare, presentato al Summit Nazionale sull’Economia del mare – Blue forum Italia Network di Gaeta.
Il rapporto rappresenta la bussola sui numeri prodotti in Italia in questo macro settore ed è il report completo realizzato dal nostro osservatorio nazionale che rileva la dimensione del tessuto economico e imprenditoriale dell’Economia del Mare.
È un autorevole punto di riferimento per tutti i principali attori, istituzionali, associativi e imprenditoriali, nazionali ed europei, perché è l’unico che riesca a darci un’idea chiara e completa del valore economico e occupazionale del settore nella sua interezza.
Nel Rapporto vengono, infatti, considerate 7 filiere, individuate sulla base dei codici ATECO: cantieristica, attività sportive e ricreative, movimentazione di merci e passeggeri via mare, servizi di alloggio e ristorazione, industria delle estrazioni marine, ricerca regolamentazione e tutela ambientale.
Il nostro paese nell’Economia del Mare nel suo complesso produce un valore aggiunto complessivo che raggiunge i 136 miliardi di euro, pari al 9,1% del valore aggiunto prodotto dall’intera economia nazionale.
Dà lavoro a oltre 920 mila addetti e dimostra una crescita imprenditoriale nell’ultimo biennio (2019-2021) del +2,8%, con un saldo di +6.106 imprese, in controtendenza rispetto alla contrazione del totale dell’economia (-0,4%).
Le imprese dell’Economia del Mare italiane sono 224.667 con un’incidenza sul totale economia del 3,7%. Le imprese Giovanili sono 21.064, le imprese femminili sono 49.301.
In questa edizione del rapporto abbiamo introdotto due novità.
La prima riguarda la sostenibilità. Abbiamo iniziato a misurare gli impatti degli investimenti Green effettuati dalle imprese sulle performance ambientali. Vi faccio alcuni esempi significativi: le imprese che hanno investito in riduzione delle materie prime energetiche sono state il 43%, nel risparmio idrico il 28%, nella riduzione delle sostanze chimiche l’11%.”