“Le direttive dell’Unione Europea rappresentano una chiara chiamata all’azione per tutte le aziende del settore energetico. NatPower, come sviluppatore indipendente di progetti di infrastrutture per la creazione di energia pulita, che supporta imprese, utility e investitori a livello globale, si posiziona come un acceleratore cruciale di questa transizione. Il nostro approccio è duplice: da un lato, continuiamo a sviluppare grandi progetti di infrastrutture per le energie rinnovabili, dall’altro stiamo innovando con iniziative che esplorano soluzioni complementari alla produzione di energia pulita”.
Così, in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia, Fabrizio Zago, ceo e founder di NatPower, società indipendente che sviluppa progetti di infrastrutture per l’energia rinnovabile, supportando aziende, utility e investitori in tutto il mondo.
“Ad oggi – spiega – abbiamo venduto nel mondo oltre 1GW di progetti per la produzione di energia rinnovabile. In particolare, gli impianti produrranno, una volta realizzati, 1.500.000 MW/h anno di energia con le principali tecnologie (solare, eolica, e sistemi di accumulo di energia rinnovabile). Inoltre, gli impianti eviteranno l’emissione in atmosfera di ben 750.000 tonnellate di CO2 all’anno, corrispondenti a circa 50.000.000 di alberi e al consumo energetico di circa 400.000 famiglie. Stiamo anche investendo in ricerca e sviluppo per migliorare l’efficienza dei nostri impianti e per esplorare nuove tecnologie che potrebbero accelerare la transizione energetica. Siamo convinti che il futuro dell’energia sarà caratterizzato da un mix di tecnologie complementari, e siamo pronti a giocare un ruolo da protagonisti in questo cambiamento”.
NatPower ha una pipeline di oltre 35 GW di progetti green in cinque Paesi del mondo: “Operare su scala globale comporta sicuramente una serie di sfide, tra cui diverse normative locali, differenze culturali e logistiche, e ovviamente il coordinamento tra i vari stakeholder. Tuttavia, queste sfide sono anche opportunità. La nostra presenza in Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Kazakistan e Canada ci permette di diversificare il nostro portafoglio e di adattarci rapidamente alle evoluzioni del mercato. L’Italia, avendo avviato i suoi progetti in anticipo, vanta iniziative in fase più avanzata rispetto agli altri paesi in cui NatPower opera. Il focus si concentra su fotovoltaico (PV), eolico (wind) e sistemi di accumulo di energia (Bess), con una pipeline complessiva di circa 10 GW distribuita su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione al sud e alle isole maggiori. Tra i progetti principali spiccano Ventitalia, una pipeline eolica da 3 GW, e altre due pipeline: 3 GW di Bess e 4 GW di impianti fotovoltaici (PV)”.
“Un altro progetto significativo – sottolinea Fabrizio Zago – è lo sviluppo del più grande progetto per la realizzazione di sistemi di accumulo a batterie per oltre 60 GWh in UK con un investimento di oltre 10 miliardi di sterline. Inoltre, entro fine anno svilupperemo nuovi progetti per la creazione di energia pulita (impianti solari ed eolici) che contribuiranno ad accelerare il percorso del Regno Unito verso l’obiettivo del 100% di energia rinnovabile entro il 2035. In Kazakistan, invece, ci siamo aggiudicati la gara indetta dal ministero dell’Energia della Repubblica del Kazakistan per lo sviluppo di una centrale idroelettrica sul bacino di Bartogai situato nel fiume Shelek nella regione di Almaty. La centrale avrà una capacità installata di 33 MW e una produzione annuale prevista di 150 GWh, che corrispondono al fabbisogno di elettricità medio di 50.000 famiglie all’anno. Il progetto si inserisce all’interno del piano per lo sviluppo di una serie di centrali idroelettriche con una capacità installata totale di 206 MW, che supporterà la transizione energetica del Paese verso fonti più pulite. Questi sono solo alcuni esempi del nostro impegno globale per sviluppare soluzioni energetiche sostenibili”.
NatPower ha recentemente lanciato due nuove società: NatPower H e NatPower Marine: “NatPower H è un progetto unico nel suo genere, in quanto rappresenta il primo sviluppatore globale di infrastrutture innovative per la produzione, stoccaggio e rifornimento di idrogeno verde per la nautica da diporto. Il nostro obiettivo è installare hub di energia sostenibile nei principali porti turistici internazionali, creando le condizioni ideali per facilitare lo sviluppo e l’utilizzo di imbarcazioni alimentate a idrogeno. Questo progetto è cruciale perché l’idrogeno verde rappresenta una delle soluzioni più promettenti per decarbonizzare settori difficili da elettrificare, come appunto il trasporto marittimo e la nautica da diporto”.
Per quanto riguarda NatPower Marine, “il nostro team sta sviluppando la più grande rete indipendente di strutture di ricarica per navi a livello globale, offrendo energia pulita sia per la propulsione che per il cold ironing, ovvero l’alimentazione delle navi mentre sono ormeggiate. Crediamo che questa iniziativa possa diventare una pietra miliare nella transizione energetica del settore marittimo, unendo sostenibilità e innovazione con un approccio integrato che chiamiamo ‘Smart energy transition-as-a-service’. Entrambi i progetti sono fondamentali per accelerare la transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio”.
“Nel guardare al futuro – assicura – siamo molto ottimisti riguardo alle opportunità che ci attendono. Nei prossimi anni, NatPower continuerà a espandere la sua presenza internazionale, puntando su mercati emergenti che hanno un grande potenziale per lo sviluppo di energie rinnovabili. Inoltre, continueremo a investire nelle tecnologie emergenti. Per quanto riguarda i trend nel settore ci sono diversi trend emergenti che stanno trasformando il panorama energetico globale. Oltre alla transizione verso l’idrogeno verde, che è considerato un potenziale game-changer, c’è la conferma della rapida espansione dell’energia solare ed eolica grazie anche alla continua riduzione dei costi. Le tecnologie fotovoltaiche diventano più efficienti e le turbine eoliche più grandi e potenti, soprattutto per i parchi eolici offshore, altra tendenza che attira grandi investimenti e una conseguente innovazione tecnologica”.
“Lo sviluppo di sistemi di accumulo energetico (Bess) – osserva – diventa sempre più cruciale per integrare fonti rinnovabili intermittenti come solare ed eolico. Questa tecnologia è agevolata anche alla forte digitalizzazione che sta avvenendo nel settore rendendo più efficiente la gestione dell’energia prodotta, e ottimizzandone la distribuzione. Cresce l’esigenza di decarbonizzare e adottare pratiche più sostenibili. Le industrie pesanti, come quelle dell’acciaio e del cemento, insieme ai settori dei trasporti marittimi e su strada, stanno lavorando per ridurre significativamente il loro impatto ambientale”.
“Sempre più progetti – afferma – adottano i principi dell’economia circolare, puntando a ridurre gli scarti e riutilizzare materiali per produrre energia pulita e abbattere le emissioni. Ad esempio, i materiali utilizzati nelle pale delle turbine eoliche e nei pannelli solari vengono sempre più riciclati, così come l’energia viene generata dalla valorizzazione di rifiuti e scarti agricoli, forestali e urbani. Questi trend evidenziano l’evoluzione costante del settore delle rinnovabili, che grazie all’innovazione affronta le sfide della transizione energetica e del cambiamento climatico”.
(Dks/Labitalia)
ISSN 2499 – 3166
Fonte Adnkronos