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Energie rinnovabili marine, a Ecomondo 2024 i temi chiave della Blue Economy

Appuntamento alla Fiera di Rimini dal 5 all’8 novembre

Del 27 Agosto 2024

La Blue Economy o Economia del Mare comprende settori tradizionali come pesca, acquacoltura, trasporto marittimo e turismo costiero, e settori emergenti come energie rinnovabili marine, biotecnologia blu, robotica e intelligenza artificiale.

I settori abilitanti includono porti, reti di comunicazione, formazione e istruzione, governance e pianificazione marittima.

Con oltre 7.500 km di costa, l’Italia ha il potenziale per essere un leader globale nella Blue Economy, che contribuisce con circa 70 miliardi di euro all’economia nazionale e impiega oltre 400mila persone, secondo i dati dell’ultimo rapporto Ue. Non solo. Questo settore valorizza le risorse marine e costiere in modo sostenibile, offrendo materie prime, energia, cibo e turismo, e contribuendo alla conservazione della biodiversità e alla prevenzione dei rischi naturali.

Ecomondo 2024, hub di riferimento in Europa per la green e circular economy, organizzato da Italian Exhibition Group (Ieg) alla Fiera di Rimini dal 5 all’8 novembre, offrirà una piattaforma per esplorare questi temi e le soluzioni innovative nella gestione delle risorse marine, con particolare attenzione alle energie rinnovabili marine e alla biotecnologia blu.

Alessandra Astolfi

“La Blue Economy – ha dichiarato Alessandra Astolfi, direttore divisione Green Technology di Ieg – è vitale per il nostro futuro sostenibile, gli investimenti in tecnologie a basse emissioni e la gestione sostenibile delle risorse marine sono cruciali per mantenere e ampliare il suo impatto positivo”.

Liguria e Sicilia si distinguono per la Blue Economy

Ad oggi Liguria e la Sicilia si distinguono in Italia per la Blue Economy.

La Liguria, grazie alla cantieristica navale e alla rete portuale, registra un fatturato annuale di 5 miliardi di euro. La Sicilia, sostenuta dal turismo e dal trasporto marittimo, segue con 4,5 miliardi di euro (fonte Rapporto Ue sulla Blue Economy 2023, Rapporto Istat).

Oltre a Liguria e Sicilia, anche regioni come Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Puglia e Veneto rappresentano poli significativi nella Blue Economy italiana, ciascuna con un fatturato che si avvicina o supera i 3 miliardi di euro distinguendosi per la solida infrastruttura portuale e il turismo marittimo. Altre regioni contribuiscono in modo rilevante, ma con fatturati inferiori: Sardegna (2,9 miliardi di euro), Friuli-Venezia Giulia (2,7 miliardi), Calabria (2,4 miliardi), Lombardia (2,2 miliardi), e Piemonte (2 miliardi di euro).

Globalmente, la Blue Economy vale circa 1.300 miliardi di euro e si prevede che possa raddoppiare entro il 2030. In Europa, genera circa 665 miliardi di euro di fatturato, rappresentando il 5% del Pil dell’Ue, e crea quasi 5 milioni di posti di lavoro. L’Italia, insieme a Spagna e Grecia, è tra i principali paesi per posti di lavoro nel turismo costiero e ha una forte presenza nella pesca e acquacoltura.

Ecomondo: i temi al centro

“Ecomondo 2024 – spiega Astolfi – approfondirà temi chiave come la riduzione delle emissioni, la gestione sostenibile delle risorse marine e la promozione dell’economia circolare. Il settore marittimo italiano non solo supporta economicamente il Paese ma si impegna attivamente nella protezione ambientale e nella formazione di una nuova generazione di professionisti consapevoli”. Durante Ecomondo 2024 saranno diversi gli incontri e i convegni dedicati al settore Water Cycle and Blue Economy.

(Red-Pro/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222

Fonte Adnkronos