Nel settore della subacquea “le competenze, come sempre, in Italia non mancano, sia nelle grandi aziende, sia in quelle medie e piccole. E’ una storia lunga che nasce all’inizio del Novecento. Fincantieri ha consegnato 180 sommergibili nella sua storia e fino alla Seconda Guerra Mondiale li esportavamo fino in Brasile. I più grandi esperti di sonar sono in Italia, vicino a La Spezia, da prima della Nato. La storia non ci manca. La bravura è declinarla al futuro e occupare lo spazio tecnologico”.
Così l’amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, ieri sera a margine della tavola rotonda ‘The geopolitics of shipbuilding: securing critical maritime infrastructure and the future of the seas in a Nato-Eu framework’, organizzata da Fincantieri a Washington durante la settimana del summit dei leader della Nato nella capitale Usa.
Le applicazioni? Folgiero parla in particolare della difesa delle infrastrutture critiche.
“La minaccia delle infrastrutture critiche è stata sottovalutata da tutti i punti di vista, quindi adesso c’è una chiamata alle armi per mettere in mare le soluzioni”, spiega. Ma anche i mercati della subacquea non militare: il settore oil & gas, le telecomunicazioni, l’acquacoltura. “Bisogna occupare tecnologicamente questo spazio – ribadisce – facendosi forti di quello che abbiamo, che è tanto, e accelerare”.
(Red-Lab/Labitalia)
ISSN 2499 – 3166
FONTE Adnkronos