Forse in pochi sanno che l’economia del mare è stata al centro della politica mediterranea della monarchia borbonica.
Tale ambizioso disegno non poteva certo mancare di una legislazione ad hoc che regolamentasse la materia della navigazione e dei commerci marittimi.
Nell’anno di Procida Capitale della Cultura 2022, un saggio dell’avvocato marittimista salernitano Alfonso Mignone, è dedicato all’opera di un insigne giurista isolano: Michele De Jorio.
Egli fu avvocato e magistrato del foro napoletano poi presidente del Sacro Regio Consiglio e si occupò, sin dalla giovane età, di economia e diritto marittimo. Il De Jorio è degno di essere ricordato come colui a cui, il 20 dicembre 1779, Sua Maestà Ferdinando IV di Borbone, diede incarico di compilare un testo che raccogliesse i capitoli, gli usi, i regolamenti, le ordinanze e leggi di navigazione e di commercio del Regno di Napoli, progetto già avviato senza successo dal predecessore Carlo poi assurto al trono di Spagna.
Solo la rivoluzione napoletana del 1799 e la prima caduta dei Borboni impedì la promulgazione di un testo che già rappresentava allora una vera e propria enciclopedia del diritto nautico.
Il saggio di Mignone, dal titolo “Il progetto di codice marittimo del procidano Michele de Jorio”, Passerino Editore, è disponibile sia in formato e-book che cartaceo ed è da considerarsi un’imprescindibile fonte per gli appassionati della materia nell’anno in cui il nostro codice della navigazione compie ottant’anni.
Alfonso Mignone