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Luca Sisto a Port&shippingtech: “sono le navi che ci portano cibo ed energia e ci fanno vivere”.

L’intervento del Direttore Generale di Confitarma alla main conference della Naples Shipping Week

Del 30 Settembre 2022

La prima giornata di Port&shippingtech, main conference della Naples Shipping Week, si è aperta ieri con una riflessione sui cambiamenti geopolitici in atto e in prospettiva, la rinnovata centralità del Mediterraneo, le criticità e le opportunità dell’Italia.
Un panel, moderato dal presidente del Propeller club Umberto Masucci, ha raccolto le visioni degli stakeholder del Mare.
Tra questi, il Direttore Generale di Confitarma Luca Sisto:

“I recenti avvenimenti ci aiutano a vedere quanto sia importante il mare che ci porta il cibo e l’energia.
Ma non è esattamente il mare a farlo. Sono le navi che navigano il mare che ci portano cibo ed energia. E ci fanno vivere. È senza le navi che si muore di fame e di freddo!
Le navi che collegano, attraverso il mare, le nostre vite e le nostre comunità.

Ma anche quanto sia centrale da sempre il rapporto tra marina mercantile e Marina Militare. Perché lo sappiamo che la protezione degli spazi marittimi e delle acque territoriali è affidata da sempre alla forza armata del Mare, che tutela gli interessi commerciali dei privati, che a loro volta diventano interesse pubblico strategico, come quando nella Legge 130/2011 viene inserito un passaggio fondamentale: che i nuclei militari di protezione possono proteggere un bene privato perché strategico per la vita dell’intero paese. Un passaggio culturale, politico prima ancora che giuridico.

In queste ore sembra che il Ministero del Mare sia prossimo alla nascita.
Oggi in Italia si occupano di mare 8 amministrazioni differenti.
Ecco perché serve il coordinamento.
Qualunque architettura amministrativa – che rimetta al centro la parola marina, mercantile, trasporti, navigazione, mare, marittimo – è benvenuta.

Infrastrutture e Mobilità sostenibili non è shipping: è un’altra cosa.
Il petrolio che ci fa vivere non si muove, si trasporta.
Il grano non si muove; per mangiare lo dobbiamo trasportare trasportare.
E ce ne siamo resi conto con il conflitto russo/ucraino.
Non ce la faremo mai senza le navi!

E allora la necessità dello shipping emerge il segretario Generale dell’IMO, mister Lim, ha detto una cosa meravigliosa: la comunità italiana dello shipping è un esempio straordinario perché lui l’ha percepita all’inizio della Naples Shipping week come una comunità unita e coesa: forze militari, guardia costiera, armatori, agenti, propeller, comunità locale, insieme a parlare del futuro del nostro Paese.
E allora perché non partire dalla sensazione che ha avuto lui e fare prima un recap. Prima di vedere quello che vogliamo fare, vogliamo vedere quello che già c’è? La forza, l’energia, la competenza che abbiamo in questo Paese. Vogliamo mettere a sistema quello che c’è, valorizzare finalmente quello che abbiamo fatto in questi anni silenziosamente. Non è che le cose nascono dal nulla.

Come dice il Presidente della Federazione del Mare, Mario Mattioli, la risposta è soltanto una: logos, ethos e competenze. E il tutto deve essere centrato sull’interesse nazionale, che non vuol dire escludere le visioni. Non si deve non vedere lontano ma si deve partire da quello che c’è qui. Non si deve trascurare chi opera in Italia, perché è fondamentale per generare ricchezza e lavoro. Ma si deve partire da chi è italiano e opera in Italia insieme a chi non è italiano.
Il cuore dell’economia pulsante d’Europa, il nostro mare che non è più solo nostro ma anche di altri, deve essere rimesso al centro e deve essere ascoltato a cominciare da chi lo vive da sempre. Prima e comunque insieme a tutto il resto del cluster”.