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Olimpiadi 2016: Roberta Caputo e Alice Sinno nel Doppio Femminile 470

Del 3 Giugno 2016

Roberta Caputo e Alice Sinno rappresenteranno l’Italia nel Doppio Femminile 470 alle Olimpiadi di Rio.

Nata a Napoli il 24 settembre 1992, timoniere, Roberta Caputo è alla sua prima partecipazione olimpica, discorso che vale anche per Alice Sinno, romana, anche lei classe ’92 (8 settembre).

Dopo aver ottenuto dei brillanti risultati a livello giovanile – la Caputo ha vinto un titolo Mondiale 420 – hanno iniziato a navigare assieme sul Doppio 470 dapprima separatamente, per poi congiungersi in equipaggio da fine 2013, seguite dal Tecnico FIV della disciplina Gigi Picciau. Quest’anno, hanno ottenuto un 15mo posto in Coppa del Mondo a Hyeres, in Francia, e un 25mo al Campionato Europeo disputato a Palma di Maiorca, alle Baleari.

“Quando con Alice abbiamo deciso di andare in 470 insieme, avevamo un unico obiettivo, quello di andare alle Olimpiadi. Da lì sono iniziati tre anni durissimi e molto lunghi, in cui si sono alternati momenti di grande entusiasmo, gioia e vittorie, ad altri periodi più difficili in cui non abbiamo mai mollato. Ci siamo sempre supportate a vicenda e alla fine il nostro numero velico ITA 16 per Rio 2016 è stato un portafortuna”, ha dichiarato Roberta Caputo. “Queste Olimpiadi sono anche un modo per ringraziare le persone che mi sono state vicino in questi anni e che hanno gioito e sofferto con me dal primo giorno in cui ho messo piede in Optimist, all’età di otto anni: non vedo l’ora di condividere con tutti questa meravigliosa esperienza. Voglio ringraziare soprattutto la Federazione Italiana Vela e la Direzione Tecnica, che non ha mai smesso di supportarci”.

“Andiamo a Rio, è difficile da credere ed è un’emozione fortissima”, ha aggiunto Alice Sinno. “Questa convocazione rappresenta qualcosa in più di un obiettivo raggiunto, anche perché l’ultimo anno è stato duro, ma con Robi abbiamo imparato insieme a credere in noi stesse e sento che abbiamo tirato fuori il meglio di noi. Appena ricevuta la notizia, la reazione è stata quella di prendere questa opportunità a 100 per cento, di andare a caccia di un risultato, e faremo di tutto per far si che questo accada. Ringrazio anche io tutte le persone che hanno creduto in noi, a partire dalla FIV e dal nostro club, il Circolo Canottieri Aniene”.

È una delle derive più diffuse e di successo al mondo, un progetto azzeccato che da ormai 50 anni cresce e forma equipaggi di alto livello: disegnato dal francese Andre Cornu nel 1963, il 470, che deve il suo nome alla lunghezza fuori tutto espressa in centimetri, è entrato a far parte del programma olimpico, inizialmente solo per equipaggi maschili, a partire dall’edizione del 1976 dei Giochi, quella disputata a Montreal. Poi, dai Giochi di Seoul del 1988, è diventato classe olimpica anche per equipaggi femminili. Il 470 è una barca per due persone molto tecnica e veloce, con randa, fiocco, spinnaker e un trapezio, che richiede una grande preparazione fisica e uno spiccato talento nella conduzione, considerate le elevate prestazioni e l’estrema facilità di planata che riesce a esprimere in tutte le condizioni meteo.

Classe 470 W - Roberta Caputo (a sinistra) e Alice Sinno (a destra) - Foto Fabio Taccola©

Classe 470 W – Roberta Caputo (a sinistra) e Alice Sinno (a destra) – Foto Fabio Taccola©

 

Classe 470 - ITA 16 CAPUTO ROBERTA-SINNO ALICE - Foto Fabio Taccola©

Classe 470 – ITA 16 CAPUTO ROBERTA-SINNO ALICE – Foto Fabio Taccola©