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Port&ShippingTech – Meno emissioni e più digitale: il futuro dell’UE passa per la navigazione a corto raggio

Il draft paper dell’ESN, aperto ad una consultazione pubblica fino al 31 ottobre prossimo,

Del 29 Settembre 2022

Dal Recovery Plan servono fondi per incentivare uno dei sistemi di trasporto più efficienti

Napoli, 29 settembre 2022 – La navigazione marittima a corto raggio (Short Sea Shipping o SSS) può avere un impatto fondamentale nel processo di decarbonizzazione dei trasporti a cui punta l’Unione Europea ma per farlo sono necessari investimenti e incentivi. È quanto è emerso dalla conferenza “Short Sea Shipping: Challenges and Opportunities Towards 2027”organizzata da RAM Logistica, Infrastrutture e Trasporti Spa in qualità di Ufficio nazionale di promozione dello SSS, durante l’anno di presidenza italiana dell’European Short Sea Network (ESN) tenutasi oggi nell’ambito della 5° edizione della Naples Shipping Week, settimana internazionale dedicata allo shipping e alla logistica, promossa ed organizzata dal Propeller Club e da Clickutility Team, all’interno dei convegni targati Port&ShippingTech 2022.

L’Europa, infatti, vuole diventare il primo continente a impatto neutrale sulla crisi climatica e il settore dei trasporti è uno degli ambiti cruciali dove ridurre le emissioni di CO2. In questo contesto il ruolo che ha il trasporto marittimo di prossimità è già molto significativo, con un market share del 61,2% delle merci che transita dai principali porti europei.

L’Italia è il primo paese in EU-27 per volumi di traffico movimentati attraverso lo SSS e da sempre svolge un ruolo determinante nel promuovere la modalità di trasporto marittimo che copre distanze di corto raggio e che ben si coniuga con l’intermodalità. Peraltro, secondo le stime di RAM, il segmento RO-RO nel 2021 ha superato i volumi del 2019, dopo la battuta di arresto del 2020 dovuta alla crisi pandemica Covid-19.

Per questo nel corso del 2022, in cui l’Italia ha presieduto il network dei centri di promozione dello Short Sea Shipping a livello comunitario, è stato rivitalizzato il dibattito attraverso una serie di incontri che hanno contributo all’elaborazione di un Paper che guarda al futuro della navigazione a corto raggio e delle Autostrade del Mare. Il titolo del Paper ESN è per l’appunto “Short Sea Shipping: Challenges and Opportunities towards 2027”. Questo documento sarà da oggi sottoposto alla consultazione pubblica prima di essere presentato alle competenti istituzioni europee.

Il Covid prima e la guerra in Ucraina adesso – ha spiegato Francesco Benevolo, Direttore Operativo di RAM – stanno evidenziando sempre più il ruolo strategico della logistica e dei trasporti per dare continuità alle catene di approvvigionamento nazionali e internazionali. A questo si aggiunge l’obiettivo prioritario che l’UE si è data di completare la transizione ecologica e digitale della logistica. In questo contesto la navigazione a corto raggio riveste un ruolo strategico perché è già oggi una delle forme più flessibili ed ecologiche di trasporto. Il Paper – ha aggiunto Benevolo – sottolinea il ruolo degli investimenti privati per favorire il passaggio alla decarbonizzazione ed alla gestione digitale dei processi. La sostenibilità ambientale, pertanto, dovrà essere coniugata anche alla luce  della sostenibilità economica dei trasporti, grazie ad opportune politiche di incentivazione della domanda di trasporto e tenendo conto della centralità dei cosiddetti cargo owners”.

Oltre alle risorse stanziate dall’EU per il periodo 2021-2027, NextGenerationEU prevede 807 miliardi di euro destinati per il 37% alla neutralità climatica e per il 30% alla digitalizzazione. Parte di questi fondi potranno quindi essere trasformati in investimenti diretti sulle infrastrutture fisiche e virtuali e in incentivi rivolti anche agli operatori marittimi e portuali.

Partiamo dal presupposto che le risorse sono comunque limitate – ha aggiunto Kurt Bodewig, Coordinatore Europeo per le Autostrade del Mare – quindi gli investimenti devono essere decisi con il massimo coinvolgimento degli stakeholder. L’UE mette in campo diverse linee di finanziamento, dai fondi strutturali a quelli per l’innovazione passando per lo schema dell’emission trading. Finora i governi nazionali hanno destinato poche quote di questi fondi al trasporto marittimo. L’aumento di queste risorse può dunque rappresentare nei prossimi anni una potenzialità di sviluppo e accelerazione”.  

Il draft paper dell’ESN, aperto ad una consultazione pubblica fino al 31 ottobre prossimo, conclude con 7 raccomandazioni per il futuro sviluppo sostenibile della navigazione a corto raggio: “Rilanciare il ruolo del network europeo dell’ESN, promuovere un maggiore interscambio tra Paesi membri anche con i partner dell’area mediterranea, sviluppare l’intermodalità” ha concluso Benevolo “sono soltanto alcune delle proposte che possono consentire all’UE di disporre, anche per il futuro, di una rete flessibile ed efficiente di collegamenti marittimi a corto raggio per la logistica delle proprie merci”.