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Rixi agli Stati Generali della Cantieristica: “L’Italia deve tornare a parlare di riparazioni navali in maniera organica”

L'intervento a margine della prima edizione in corso a Palazzo San Giorgio, a Genova

Del 19 Febbraio 2024

Il viceministro Rixi a margine dell’avvio della prima edizione degli Stati Generali della cantieristica in corso a Palazzo San Giorgio, a Genova ha dichiarato: “Credo che oggi l’Italia debba tornare a parlare di riparazioni navali in maniera organica come Paese, è uno dei temi che si svilupperà di più nei prossimi anni soprattutto perché c’è un incremento importante delle flotte e poi le flotte vanno manotenute e su questo poterlo fare nel nostro Paese, in grandi spazi, soprattutto in aree come quella genovese che ha un know how rilevante a livello globale credo sia un elemento che possa determinare un mantenimento di una capacità non solo di riparare e costruire le navi ma anche di una cultura marittima in cui il nostro paese deve diventare sempre più leader a livello globale.

Oggi discuteremo non solo del presente e delle riparazioni, ma anche del futuro e di come renderle compatibili dal punto di vista ambientale. Anche perché una delle questioni sollevate è la convivenza tra città e porto proprio sulle riparazioni ma è evidente che l’Italia non può pensare di avere un futuro senza riparazioni, soprattutto nei grandi porti sopratutto in realtà come quello genovese dove abbiamo realtà da Fincantieri al settore della nautica del porto con i cantieri Amico ma anche tutti i cantieri pubblici e il fatto di poter far finire le navi, oggi abbiamo la necessità di avere un grande bacino.

Stiamo aspettando il bacino da 400 metri di Fincantieri che si realizzerà a Sestri Ponente. Sappiamo già che l’armamento nazionale è disposto a commissionare da subito delle nuove unità soprattutto crocieristiche. Oggi mancano quelle misure. Tempo fa avevamo un bacino galleggiante e poi con poca lungimiranza il nostro Paese ha deciso di dismetterlo e dopo averlo costruito con grande fatica di mandarlo in Turchia. Probabilmente dovremmo tornare a fare cose di quel tipo se vogliamo mantenere una capacità che abbiamo perso per una mancanza di lungimiranza nei decenni scorsi.

Oggi si deve parlare di compatibilità ambientale che però deve essere anche compatibilità di carattere economico e sociale perché le riparazioni vuol dire lavoro, lavoro qualificato vuol dire in prospettiva continuare ad essere leader nel settore”.