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SRM – Presentato il 3° rapporto annuale “Le relazioni economiche tra l’Italia e il Mediterraneo”

Del 22 Novembre 2013

È stato presentato oggi, presso la sede del Banco di Napoli, il  Terzo Rapporto Annuale su Le Relazioni Economiche tra l’Italia e il Mediterraneo realizzato dall’Osservatorio Permanente di SRM sull’economia del Mediterraneo.

Il convegno è stato aperto dai saluti introduttivi del Presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco e del Direttore Generale del Banco di Napoli, Franco Gallia.

Il Rapporto 2013 è stato illustrato dal Direttore Generale di SRM, Massimo Deandreis, che ha delineato un quadro dell’interscambio commerciale tra l’Italia e l’area MED, ha descritto le caratteristiche dei flussi finanziari dell’area MENA, e analizzato i flussi di traffico marittimo e le prospettive del settore delle energie rinnovabili nei paesi del Mediterraneo.

A seguire, il Responsabile dell’Osservatorio sul Mediterraneo di SRM, Luca Forte, ha presentato uno speciale  focus sulla presenza e le caratteristiche delle imprese italiane in Marocco, Tunisia e Turchia.

I temi emersi dalla presentazione del Rapporto sono stati discussi nell’ambito della tavola rotonda “La centralità del Mediterraneo per l’economia italiana e del Mezzogiorno”, moderata da Alessandro Barbano, Direttore de “Il Mattino”. Discussant: Sergio Arzeni, CFE-OCSE; Gen. Vincenzo Camporini, Vice Presidente IAI-Istituto Affari Internazionali; Mourad Fradi, Presidente Camera di Commercio Italo-Tunisina a Tunisi; Maurizio Massari, Ambasciatore della Repubblica Italiana in Egitto; Yasmina Sbihi, Country Director per l’Italia dell’Agenzia marocchina per lo sviluppo degli investimenti.

Ha concluso i lavori: Marcello Sala, Vicepresidente Vicario del Consiglio di Gestione Intesa Sanpaolo.

Maurizio Barracco, Presidente Banco di Napoli: “L’attuale crisi economica non ci fa ben sperare su una crescita interna dei consumi. L’unico dato positivo di questi ultimi anni è la crescita dell’interscambio commerciale, tra l’Italia e i paesi dell’area Mediterranea nel periodo 2001-2013 e la costante crescita dell’export italiano e del Mezzogiorno verso quest’area. Questo è certamente  conseguenza del fatto che si tratta di paesi con tassi di crescita positivi, in particolare Turchia e Marocco, nonostante le note difficoltà di carattere sociale e politico di nazioni come ad esempio l’Egitto. Ma la vicinanza geografica e culturale con i paesi del Mediterraneo è un fattore molto importante sul quale il  Mezzogiorno deve assolutamente puntare.”

Franco Gallia, Direttore Generale Banco di Napoli. “Il Rapporto di SRM, ci aiuta nel  “viaggio” di esplorazione dei rapporti economici tra l’Italia, ed il Sud in particolare, ed i paesi dell’Area Med. Il Banco di Napoli che, nella sua storia, ha sempre guardato al Mediterraneo, alla sua cultura ed alle imprese che ivi producono, è da sempre vicino con le proprie risorse, con prodotti specifici con un’ampia offerta di servizi alle PMI che vogliono internazionalizzarsi e che sono alla ricerca di nuovi mercati e nuove occasioni di crescita. Sempre più aziende italiane e meridionali stanno investendo risorse e avviando attività nelle regioni del Mediterraneo e peraltro molte di queste sono state accompagnate dal nostro Gruppo  nelle loro scelte imprenditoriali. E va sempre ricordato che investire sul rafforzamento delle relazioni economiche nel Mediterraneo non significa solo seguire la strada dell’interesse economico, ma anche anche porre le basi per un durevole rafforzamento della stabilità politica e sociale di un’area a noi molto vicina.”

Massimo Deandreis, Direttore Generale di SRM: “I dati contenuti nel Rapporto 2013 mettono in evidenza, con ancora maggiore chiarezza rispetto agli anni passati, l’importanza che sta assumendo l’interscambio commerciale tra l’Italia e il Sud Mediterraneo cresciuto del 76,8% dal 2001 ad oggi. Inoltre molte imprese italiane – anche del Mezzogiorno – iniziano a cogliere queste potenzialità; non a caso è in crescita il numero di aziende a capitale italiano che sono presenti in questi Paesi e che da lì operano a vasto raggio. Circa 2000 imprese italiane – solo contando Turchia, Tunisia e Marocco. Tuttavia, osservando i dati più recenti, si nota che il nostro Paese ha una quota di interscambio manifatturiero inferiore alle sue potenzialità e sta perdendo il suo primato a favore di altri players quali Germania, Stati Uniti e Cina che crescono a ritmi più serrati. Questi paesi hanno compreso bene – anche meglio dell’Italia che pure ha il vantaggio della vicinanza geografica e culturale – l’importanza strategica della sponda Sud del Mediterraneo anche come porta di accesso verso altri mercati limitrofi dell’Africa e del Medio Oriente”.

  • Interscambio commerciale (import + export) tra l’Italia e l’Area Med cresciuto del 76,8% tra il 2001 ed il 2013.
  • Interscambio Italia, primo paese UE nel 2012 con 61 Mld di euro, si stima scenda, a fine 2013, a 58,3 Mld, a causa del calo importazioni (Germania 61,2 Mld, USA 68,9 Mld).
  • L’interscambio di prodotti non energetici tra Italia e Area Med è 32,7 Mld di €, + 69,4% tra il 2001 e il 2013; valore previsto per il 2015 35,3 Mld €.
  • In crescita l’export italiano verso l’Area Med, +3,9% nel 1° sem. 2013.
  • Export (esclusi i prodotti energetici) nel 1° sem. 2013 verso Area Med: Italia +7,1%; Mezzogiorno + 11,1%.
  • Il Mezzogiorno è la seconda macroregione italiana per interscambio verso il Mediterraneo con 14,7 Mld; primo con 19 Mld di euro il Nord Ovest.
  • L’Area Med, in termini di interscambio, ha per il Mezzogiorno un valore quasi triplo rispetto alle altre macro-regioni del Paese (15,5% contro il 5,5% del Centro; il 6,2% del Nord-Ovest; il 5,4% del Nord Est).
  • 2.000 imprese partecipate da azionisti italiani e con un fatturato di quasi 20 miliardi di euro sono localizzate in Marocco, Tunisia e Turchia.
  • Il 76% dell’interscambio vs. l’Area Med avviene via mare. Italia leader in Europa nello Short Sea Shipping del Bacino del Mediterraneo con il 37,5% del totale delle merci trasportate.