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Stati Generali, Angelini: “Se oggi pensiamo alla barca dobbiamo pensare anche al porto”

Due i temi affrontati: le tecnologie e il Mediterraneo

Del 18 Marzo 2024

Agli Stati Generali della Portualità Turistica è intervenuto nel momento del dibattuto anche Pietro Angelini, direttore di Navigo e Marina della Toscana

“Introduco un altro argomento. I nostri proprietari sono circa 200 aziende, cantieri dell’area toscana. Dal 2019 gestiamo anche il Consorzio marina della Toscana e il Distretto Tecnologico da un po’ più di anni. I temi sono due. Cominciamo dall’innovazione tecnologica. Perché cosa vediamo? Vediamo che il mercato chiede barche sempre più innovative, più tecnologiche e c’è una differenza con le infrastrutture, i tempi di realizzazione, di cambiamento.

Ecco che la tecnologia ci può essere d’aiuto e questo è scritto anche nel Piano del Mare. Dove si parla di Shipping al 4.0 che va subito aggiornato in 5.0. perché oggi si parla di 5.0. perché l’uomo entra all’interno del sistema tecnologico. Siamo di fronte ad una rivoluzione. Il tema dell’AI è un p’ come il fuoco. Non so se è chiaro. Il sistema tecnologico ci può aiutare a superare dei gap sia sul prodotto barca che sul prodotto porto. Ma sicuramente vanno affrontati insieme. Se pensiamo alla barca del domani, se pensiamo alla macchina oggi pensiamo alla colonnina. Se oggi pensiamo alla barca dobbiamo pensare anche al porto. E quindi quella tecnologia va affrontata oggi insieme tra costruttori e porti. E visto che si parl di formazione è chiaro che se formiamo sulla tecnologia le persone in modo da poterle inserire nell’azienda insieme alla tecnologia stessa si fa prima e l’azienda ha una distanza meno sentita. Per quanto riguarda la tecnologia, il porto è un ambiente che fa fatica: il mio suggerimento è usiamo le tecnologie.

Il secondo argomento è il Mediterraneo che va ribadito più volte. Il Mediterraneo è un ambiente necessario per le nostre barche, per girare, è anche un tema di pace è un settore che porta turismo e movimento. E lo dico anche dal punto di vista europeo. Ci sono delle linee specifiche per far parlare i paesi del Mediterraneo”.