Nel corso del Forum “Risorsa Mare” che si sta svolgendo a Palermo è intervenuto Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka.
“L’Expo si svolgerà per 6 mesi il prossimo anno, dal 13 aprile al 13 ottobre ad Osaka. Avremo una piattaforma italiana in questo palcoscenico e ci aspettiamo 30 milioni di visitatori. Molti provenienti dal mercato asiatico che, in quelle tensioni che ci sono, rappresenta il nostro nuovo mercato. L’Expo è uno spazio in cui l’Italia può fare molto di più di quanto sta già facendo.
Abbiamo cercato da subito di portare l’Italia come protagonista dell’appuntamento. E lo abbiamo fatto da subito, tanto che siamo stati la prima nazione partecipante a partire con il cantiere. Inoltre siamo stati eletti da tutti i 160 Paesi partecipanti per far parte di un piccolo gruppo di nazioni che non sarà lì solo per presentare la propria realtà, ma anche per essere co-organizzatore dell’Expo, cosa che conta molto e dà la misura del ruolo che può giocare il nostro Paese in contesti globali.
Ma veniamo al tema mare. Che giustamente è legato all’aerospazio. Noi lo raccontiamo insieme. L’Atlante Farnese sarà al centro del padiglione che si divide in tre parti: una legata all’individuo (robotica e scienza della vita), uno alla società (energia, mobilità, materiali, infrastrutture), al centro, intorno all’Atlante Farnese che porta l’universo sulle spalle, verrà raccontato con proiezioni, per far vivere delle esperienze ai visitatori, legate anche al mare.
La nuova frontiera dell’esplorazione è quella della subacquea. Noi abbiamo già una forte partnership con il Giappone per l’aerospazio. Ma non la stessa per quanto riguarda il mare e la subacquea. Questa, dunque, è un’occasione per attirare l’attenzione sulla nostra innovazione e ricerca.
Cosa andiamo a fare ad Expo? Andiamo ad aggiornare, ampliare l’immagine dell’Italia in un mondo asiatico che è in fortissima crescita anche in termini di opportunità che offre.
Quale è il risultato? Abbiamo commissionato uno studio al Politecnico di Milano per capire i risultati economici che potrebbero derivare da questo. I dati ci dicono che ci possiamo aspettare un aumento del 25% sull’export (700 milioni di euro). Oltre a questo, ovviamente, si registra l’attrazione di investimenti. E allora qui conta mostrare le proprie capacità. E poi le collaborazioni tecnologiche e industriali: grazie ad un accordo tra il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro giapponese è stato elevato il rapporto Italia-Giappone a partnership strategica. Siamo dunque insieme nel settore dell’alta tecnologia e dell’aerospazio: per esempio, insieme al Regno Unito, svilupperemo i caccia di sesta generazione, cosa che dà la misura del rapporto quasi intimo che deriva dal condividere sicurezza e alta tecnologia. Cosa che vogliamo fare anche nel settore del mare e della subacquea.
Per questo attendiamo a luglio 2025 la visita di una delegazione che verrà guidata da Musumeci.
Quando si farà quel percorso espositivo la parte di alta tecnologia e del racconto del made in Italy sarà fondamentale.
Attendiamo lì questo tipo di racconto lì. Perché è qualificante. Perché qualifica l’Italia come Paese all’avanguardia. Bisogna raccontarlo e saperlo raccontare”.