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Vela: saranno 13 i rappresentanti italiani alle Olimpiadi di Rio 2016

Del 3 Giugno 2016

Con la scelta di Roberta Caputo e Alice Sinno quale equipaggio che rappresenterà i colori azzurri ai Giochi di Rio de Janeiro 2016 nel Doppio Femminile 470, è stata definita l’impostazione finale della Squadra della Vela che parteciperà, dall’8 al 18 agosto, alle Regate Olimpiche.

L’ufficializzazione di Caputo-Sinno avviene oggi, a seguito della ratifica dell’ultimo Consiglio Federale dei nominativi degli ultimi equipaggi che potranno far parte della Spedizione Olimpica a Rio 2016, una volta approvati dal CONI, e della allocazione del posto Nazione all’Italia da parte di World Sailing e del CIO in virtù del risultato conseguito dalle due atlete al Campionato del Mondo 2015 in Israele.

La Squadra Italiana diretta da Michele Marchesini, gareggerà dunque in Brasile in nove classi su dieci, migliorando di una disciplina la partecipazione di Londra 2012.

I componenti saranno Giulia Conti e Francesca Clapcich (CC Aniene-Aeronautica Militare) nello Skiff Femminile 49er FX, Flavia Tartaglini (Fiamme Gialle) nella Tavola Femminile RS:X F, Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri (Fiamme Azzurre) nel Catamarano per equipaggi Misti Nacra 17, Francesco Marrai (Fiamme Gialle) nel Singolo Maschile Laser Standard, Mattia Camboni (Fiamme Azzurre) nella Tavola a vela Maschile RS:X M, Ruggero Tita e Pietro Zucchetti (Fiamme Gialle) nello Skiff Maschile 49er, Giorgio Poggi (Fiamme Gialle) nel Singolo Maschile per equipaggi pesanti Finn, Silvia Zennaro (Fiamme Gialle) nel Singolo Femminile Laser Radial e Roberta Caputo e Alice Sinno (Circolo Canottieri Aniene) nel Doppio Femminile 470.

Come evidenziato ieri sul sito del CONI (www.coni.it) gli azzurri certi della partecipazione a Rio 2016 salgono così a 245 (130 uomini, 115 donne) in 26 discipline differenti, con 96 pass individuali, e il contributo della vela è di 13.

“Con le recenti decisioni e delibere del Consiglio” – ha commentato il Direttore Tecnico della FIV Michele Marchesini – “si è completata la composizione della Squadra per Rio 2016. Il processo di nomina è iniziato a fine 2015 con gli Atleti più prestativi e che davano maggiori garanzie (Conti-Clapch, Tartaglini, Bissaro-Sicouri) e si è poi articolato differentemente per le singole discipline, a seconda del livello che abbiamo in queste. Gli ultimi incontri con il CONI sono stati molto utili: sono state rappresentate le esigenze reciproche della Direzione Tecnica FIV e del Comitato Olimpico verso l’interpretazione della Squadra, anche in funzione di nuovi importanti fattori, non ultimo la candidatura di Roma per i Giochi del 2024. Da parte nostra, è una grande soddisfazione gareggiare a Rio 2016 con una classe in più rispetto a Londra 2012, a conferma della bontà del lavoro svolto. Rispetto ai livelli prestativi fissati inizialmente, si sono applicate flessibilità minime, in totale sintonia con il Comitato Olimpico. Tengo particolarmente a ringraziare in primis il settore della Preparazione Olimpica del CONI per il costante supporto, impegno e dialogo volti a fornire le migliori condizioni di lavoro. Dopo due quadrienni all’estero è stato per me personalmente fondamentale avere interlocutori di questo livello. Un grazie da parte di tutti gli Atleti e dello Staff Tecnico alla FIV.

Per quanto riguarda la Squadra della Vela, abbiamo tanti volti nuovi; su tredici Atleti ben nove sono alla loro prima partecipazione Olimpica, sappiamo che questo avrà il suo peso e ne terremo conto. Uno degli obiettivi iniziali del quadriennio era la rifondazione e il rinverdimento dei ranghi, possiamo dire che è stato conseguito. In merito alle regate che ci aspettano ad agosto, sappiamo quali sono le nostre carte, posso garantire che le giocheremo tutte e al meglio. In oltre 100 anni di storia olimpica l’Italia della Vela ha vinto poco, figura al 15mo posto nel medagliere, con quattordici medaglie, quattro delle quali vinte da un’unica, straordinaria Atleta. Poche, contro le decine vinte da paesi come gli USA, la Gran Bretagna, la Francia, la Spagna, la Svezia, l’Australia o la Danimarca. Certo, la tradizione e la storia pesano… ma, vorrei aggiungere, fino a un certo punto”.