Il 18 e 19 giugno la città di Bari ha ospitato il Regional FRONTEX Search and Rescue Workshop, organizzato congiuntamente dalla medesima Agenzia europea e la Guardia Costiera italiana con l’obiettivo di discutere tematiche di comune interesse con le principali istituzioni ed organizzazioni coinvolte nelle Funzioni di Guardia Costiera e rafforzare le sinergie operative tra la Grecia e l’Italia nel settore della ricerca e soccorso in mare nel bacino marittimo adriatico-ionico.
I lavori si sono svolti presso il Terminal Crociere dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale di Bari e sono stati aperti dal Comandante Generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo (CP) Nicola Carlone.
L’importanza del dialogo
A testimonianza della rilevanza dell’evento è giunto ai delegati il messaggio da parte del Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On. Edoardo Rixi il quale ha evidenziato l’importanza delle attività di ricerca e soccorso come missione primaria nelle quali la Guardia Costiera italiana, con il supporto delle Agenzie dell’Unione europea che supportano le Funzioni di Guardia Costiera degli stati membri- e dell’Agenzia FRONTEX in particolare – svolge un ruolo di leadership nel panorama delle Guardie Costiere mediterranee, sottolineando altresì la necessità di incrementare la collaborazione tecnica e rafforzare un network che garantisca maggiore efficienza ed efficacia nella risposta alle emergenze in mare.
L’Ammiraglio Carlone e il Director of Division Operational Support di FRONTEX, Mr. Antoine Jeulain, hanno poi sottolineato l’importanza di dover promuovere il dialogo che porti alla sottoscrizione di un accordo regionale nel bacino marittimo adriatico con lo scopo di coordinare gli sforzi e la cooperazione tra i Maritime Rescue Coordination Centre, migliorando così i tempi di risposta ed assicurando maggiore interoperabilità dei mezzi impiegati e professionalità agli equipaggi coinvolti.
Il Workshop ha riunito 70 delegati provenienti dalle Guardie Costiere europee, mediterranee e quelle di alcuni paesi non dell’Unione europea inclusa la United States Coast Guard ed il Doha Joint Rescue Coordination Centre discutendo, unitamente a 20 rappresentanti di Organizzazioni ed Agenzie dell’Unione europea e delle Nazioni Unite, sull’importanza della cooperazione regionale nell’ambito delle attività di ricerca e soccorso in mare, condividendo, nella circostanza, le lessons learned acquisite nel corso di attività di soccorso marittimo che coinvolgono un elevato numero di persone – le cosiddette mass rescue operations – coordinate dalle diverse organizzazioni di Guardia Costiera intervenute.
Ai lavori del Workshop è seguita una esercitazione complessa che si è svolta nelle acque antistanti il litorale barese in cui è stata simulata una Mass Rescue Operation coordinata dal Centro Operativo Nazionale della Guardia Costiera italiana e dal Centro Secondario di Soccorso Marittimo di Bari che ha coinvolto circa 300 operatori ed 11 tra assetti aeronavali della Guardia Costiera italiana, della Guardia di Finanza, della Hellenic Coast Guard, dell’Agenzia FRONTEX, oltre ad un rimorchiatore proveniente dal porto di Bari ed un traghetto che ha simulato un’emergenza a bordo.
L’esercitazione ha voluto dunque testare l’efficienza delle procedure esistenti nel contesto della sicurezza a bordo delle navi mercantili, delle attività di ricerca e soccorso in mare in occasione di soccorsi che coinvolgono un elevato numero di persone – appunto, le cosiddette Mass Rescue Operations – e la lotta all’inquinamento marino, testando altresì nuovi dispositivi e tecnologie connesse al soccorso marittimo come l’Unmanned Lifesaving Vehicle, ovvero un nuovo sistema di recupero naufrago condotto in remoto dalla nave soccorritrice.
L’esercitazione si è conclusa presso il porto di Bari dove è stato predisposto un Punto Medico Avanzato di accoglienza a cura dell’Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta.