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Al PST si parla di geopolitica e cambiamenti epocali su scala globale e nell’area del Mediterraneo

Un focus è stato dedicato anche alle opportunità in campo energetico nei paesi emergenti, come nel caso del green corridor Genova Singapore

Del 13 Ottobre 2023

Una lunga sessione sui temi della geopolitica e dei cambiamenti epocali su scala globale e nell’area del Mediterraneo ha concluso la seconda giornata di PST a Palazzo San Giorgio.

Dopo l’introduzione da parte dell’ammiraglio Aurelio de Carolis, il panel moderato dal direttore di Strumenti Politici Marco Fontana ha toccato numerosi argomenti.

Matteo Marconi dell’Università La Sapienza ha ripreso il concetto di “Mediterraneo allargato” e illustrato il ritorno della centralità degli mari interni, che nel caso del Mediterraneo richiederà un maggior impegno delle nazioni rivierasche a compensazione del disimpegno statunitense. Un altro tema tema di spicco è stato quello della “riglobalizzazione selettiva”, come spiegato da Gianmarco Ottaviano dell’Università Bocconi, che ha mostrato il cambiamento di assetto nelle partnership tra Paesi affini e delineato alcuni scenari futuri.

L’analista politico Giuseppe Manna ha delineato il quadro presente e futuro della demografia dell’area del Mediterraneo, che al 2050 sarà prepotentemente sbilanciata sulla sponda Sud. L’ammiraglio in congedo Fabio Caffio ha spiegato come la difesa della futur ZEE italiana dovrà essere affrontata secondo un modello interagenzia, mentre il contrammiraglio della Capitaneria di Porto Massimo Seno ha analizzato la pianificazione degli spazi marittimi in un’ottica di sviluppo sostenibile dei mari. Il tema delle risorse marine riguarda anche i fondali – cruciali sia per il tema dei cavi sottomarini, ma anche per risorse come terre rare e idrocarburi – come raccontato dal ricercatore di IAI Elio CalcagnoAlessandro Panaro di SRM ha presentato e commentato i dati recentissimi sulle catene logistiche e le tendenze del comparto marittimo, da cui emerge una grande spinta alla decarbonizzazione sostenuta dal settore container, che conta anche un order book in grande crescita, così come l’aumento del ro-ro e, come mostrato da una recente survey, la forte intenzione da parte dei porti di investire nella produzione energetica non fossile. Si è parlato anche di rotte artiche, con il focus di Maurizio Demarte, capo spedizione delle campagne High North, e l’intervento di Leonardo Parigi, direttore dell’Osservatorio Artico, sulle nuove rotte per il commercio globale.

Un focus è stato dedicato anche alle opportunità in campo energetico nei paesi emergenti, come nel caso del green corridor Genova Singapore e l’hydrogen hub in Sri Lanka, raccontato dal fondatore e direttore di Islabea vittorio coco e dal professore dell’Università di Genova Claudio Ferrari

AMINE EL KARAM, della National Port Agency del Marocco, ha raccontato come l’obiettivo del Paese sia quello di posizionare il Paese tra principali player regionali nello sviluppo dell’idrogeno verde, con una produzione potenziale in grado di catturare il 4% della domanda mondiale. “Per questo abbiamo  tracciato una road map finalizzata soprattutto all’esportazione, i nostri porti saranno il fulcro di questo sistema”, ha spiegato El Karam.