Poco prima dell’alba, la «Ark Futura», partita dalla Siria con il suo carico mortale, ha fatto ingresso nello specchio d’acqua rinchiuso nelle enormi banchine dello scalo. Ad attenderla, dalle prime ore di ieri, c’era la «Cape Ray», la nave della marina militare Usa attrezzata per la distruzione delle armi chimiche e sulla quale i 79 containers devono essere issati dalle grandi gru di cui lo scalo calabrese è dotato.
Le operazioni di trasbordo inizieranno solo dopo che il team di ispettori Opac avrà controllato tipo, quantità e imballaggi delle armi chimiche.