Al Ministro Musumeci le conclusioni della due giorni di “Risorsa Mare” che ha parlato prima delle alluvioni e poi dell’importanza del mare.
“Il cambiamento climatico volgerà sempre più al peggio. Le crisi, le catastrofi non possono essere impedite. possiamo soltanto contenerne gli effetti. Non c’è territorio in Europa più fragile di quello italiano. Geologicamente il nostro è un territorio giovane. Non abbiamo colpa, però… Le alluvioni non si possono evitare, ma si possono contenere. Un territorio infrastrutturato riesce a contenere un’alluvione. Quindi o non c’è o se c’è è adeguata ad una quantità di acqua in un arco temporale diverso rispetto a quello in cui oggi la riceviamo: 300 mm di acqua dieci anni fa cadevano in un anno. Quindi le infrastrutture erano adeguate. Se quella stessa cade in una notte il sistema di assorbimento delle acque non regge. Come contenere l’effetto di una pioggia abbondante? Dobbiamo infrastrutturare il territorio che non era stato colpevolmente infrastrutturato. E adeguare l’infrastruttura esistente al mutato contesto. Siccome si sa che in Italia si spende più per ricostruire il distrutto che per prevenire. Ricostruire è una spesa, prevenire è un investimento. Quindi dobbiamo porci qualche domanda. Perché ipotizzo una polizza contro le calamità come è accaduto in molti altri Paesi.
L’uomo è parte della natura e dobbiamo sforzarci di trovare il giusto punto di equilibrio. Quindi signori miei abituiamoci ad un nuovo contesto, altrimenti continueremo sempre a piangere i morti e a dover spendere il denaro che non c’è più. Lo Stato non ha più risorse pubbliche per le ricostruzioni. Spendiamo dai 3 miliardi e mezzo ai 5 l’anno. Mentre non si fa prevenzione perché non c’è denaro. Quindi mi faccio una polizza. Non c’è una legge in Italia che fa obbligo allo Stato di ricostruire. Comunque ho sempre avuto il pallino della prevenzione”.
“Il mio compito – ha continuato Musumeci – non è di polemizzare con le Regioni. Ma se lo stato eroga soldi per la prevenzione ha il diritto di sapere come è stato speso. Io sono per privilegiare la prevenzione e coinvolgere il privato nella ricostruzione. Sono molto laico, ma visto che la Meloni mi sostiene e mi dice che la priorità è mettere in sicurezza il territorio, credo che nel tempo la polizza assicurativa facoltativa, tra qualche anno sarà un atto spontaneo che faranno le persone che lo avranno introiettato culturalmente. Bisogna cambiare il concetto di cultura”
A proposito del mare, il ministro Musumeci ha parlato del suo stato di salute.
“Il mare sta male. Ha detto bene la Colò. Se il mare avesse la parola lo direbbe. Soprattutto il Mediterraneo che sostanzialmente è un grande lago. E se ci sono migliaia di km di reti abbandonate, milioni di tonnellate di plastica, se confluiscono migliaia di fiumi abbandonati, se c’è il riversamento di navi che non sono di nuova generazione, se aumenta il riscaldamento, se entrano in vita soggetti estranei alla nostra flora e fauna, se c’è il cambiamento climatico ci domandiamo che futuro può avere il Mediterraneo. Concludo dando una buona notizia: probabilmente domani l’Italia diventerà la prima nazione in Europa a dotarsi di una legge che disciplina l’attività nel dominio subacqueo. Che sta diventando affollatissimo e per il turismo, la ricerca e per iniziative pubbliche.
Se domani riusciamo a varare questo disegno di legge noi avremo già una legge dello spazio, ma avremo anche una legge sul dominio subacqueo. Dominio spazio e dominio subacqueo fanno dell’Italia una nazione che si candida ad avere un ruolo importante nei due contesti. Poi abbiamo capito in questi due giorni quanto sia importante il mare per la nostra economia, e non solo per noi. Diventa una risorsa rilevantissima anche dal punto di vista delle strategie di difesa nazionale e internazionale. Lavorare su questo bene sia un intuito meritorio da parte del Presidente e da solo non riuscirei a raggiungere le varie tappe che abbiamo toccato se non con il contributo di un mondo che mi sta vicino!”.
L’appuntamento è per il 2025 con la terza edizione di “Risorsa Mare” in una città dell’Italia centrale dotata di porto.